Sono Pomme, ho 18 anni e provo a dare voce alla mia generazione: i Teenagers

Quest’anno l’estate non bussa

Delle lunghe giornate animatrice

È la protagonista indiscussa

Della fragilità di un’adolescenza sognatrice

 

L’estate è ormai arrivata e sembra prendersi tutto.

I tramonti e i pensieri le appartengono. Le famiglie si dedicano una domenica sulla spiaggia e i giovani fantasticano su un’indipendenza temporale. Ci troviamo nuovamente di fronte al periodo più atteso dell’anno, soprattutto per i ragazzi.

Chi ha il coraggio di voltar le spalle a tre mesi di libertà? Eppure, questa libertà costa esperienza.

Ed ecco che entro in gioco io: piacere, sono Pomme, ho 18 anni e non so niente della vita.

Perché leggere questa rubrica?

Per dare valore alle parole di una persona che, sebbene ancora giovane, prova ad interfacciarsi

con il mondo degli adulti

L’adolescenza è quel periodo in cui si possiede solo un’etichetta, ma il tempo la restringe. Sentiamo il bisogno di non essere solo “figli”, ma essere tutte le fantasie che sogniamo.

Senza esperienze siamo solo un insieme di preconcetti e, spesso, discordia tra adulti, ma se ci date una possibilità scoprirete che, come per la mela il cui frutto è il torsolo che contiene i semi, i giovani hanno da offrire molto di più.

Pertanto, queste parole sono dedicate a noi giovani, e a tutti coloro che sono disposti ad ascoltare un’altra voce

 

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