sui sogni

NON DIRE MAI CHE I SOGNI SONO INUTILI, INUTILE E’ LA VITA DI CHI NON SA SOGNARE 

(Jim Morrison)

La quotidianità di ognuno di noi spesso dà spazio ai sogni. Si vaga con i pensieri fra le cose che si vorrebbero realizzare in futuro e si ripensa malinconicamente ai sogni che l’imprevedibilità della vita infrange. Per quel che mi riguarda, l’afflizione per ciò che è perduto è meno intensa della passione investita nel raggiungimento di nuovi obiettivi.

Fra i miei versi preferiti, un posto particolare occupano quelli che, nell’Orlando Furioso di Ariosto, descrivono l’episodio del Castello di Atlante. L‘edificio si materializza grazie ad un incantesimo del mago Atlante che qui vuole trattenere il cavaliere Ruggiero per proteggerlo dal destino avverso che lo attende.

La magia ideata è potente: una volta dentro, dame e cavalieri cercano di raggiungere, rincorrendolo attraverso le innumerevoli sale, ciò che costituisce il loro desiderio più grande, un personale ideale che li spinge a vivere intensamente per raggiungere ciò che bramano sopra ogni cosa.

Credo che solo una cosa renda impossibile la realizzazione di un sogno: la paura di fallire.

(P. Cohelo)

Tutti, nel momento in cui pensano di aver trovato l’oggetto o la persona desiderata, si vedono sfuggire di mano il loro sogno ma continuano imperterriti ad inseguirlo attraverso i lunghi corridoi e le ampie stanze perché in fondo è questa continua ricerca che dà senso alla loro esistenza, è questo rincorrere che li rende resilienti alle delusioni della vita, nonostante non vengano soddisfatte le loro aspettative.

Ciò che muove tutti i personaggi di Ariosto è la ricerca di qualche cosa: una donna, l’uomo amato, una spada, un cavallo; tutti obiettivi che appaiono sempre irraggiungibili.

Il palazzo è un’immagine del mondo dove gli uomini sono spinti dai loro desideri al vano inseguimento di oggetti che a loro sfuggono perpetuamente e di persone destinate a deluderli (come la bella Angelica che preferisce al prode cavaliere Orlando l’umile fante Medoro).

La vita vera però non è solo il gioco di apparenze ingannevoli del mago Atlante; la vita, al di fuori della metafora letteraria, è fatta anche da scelte e azioni che noi possiamo decidere e controllare. Siamo noi che, con la nostra caparbietà possiamo afferrare e realizzare ciò che ci sembra irraggiungibile. Siamo noi che possiamo realizzare i nostri desideri e trasformare i sogni in realtà. E quanto più è tortuoso il percorso che intraprendiamo per fare ciò, tanto più ci appaga il raggiungimento dell’obiettivo.

È importante che non manchi mai un ideale, un sogno che fornisca lo scopo al vivere quotidiano e, se restiamo delusi nel momento in cui l’“ideale” diviene un “reale” che non ci appaga o ci delude, vuol dire che non era il sogno giusto, che ne dobbiamo cercare un altro. Questo vale quando nella coppia uno dei due va via strappando il disegno di una vita insieme; quando nella realtà quotidiana della professione che abbiamo scelto ci sentiamo poco gratificati; quando non si è soddisfatti del proprio percorso di studi; quando si è delusi dalle amicizie che si frequentano. 

Quando un nostro sogno viene infranto, il rischio più grande che si corre è quello di perdere completamente fiducia nelle nostre capacità, di ridurre l’autostima a livello zero. In alcuni casi, come quando finisce la relazione di coppia perché l’uno o l’altro se ne va, anche se non dipende da noi il fallimento del sogno, siamo portati a chiederci dove abbiamo sbagliato, a sentirci sbagliati, ad evitare qualsiasi forma di socialità per non sentirci giudicati da chi ci osserva.

In altri casi, vi è la reazione opposta e si tende ad attribuire ad altri tutta la responsabilità dei propri fallimenti. Per esempio un brutto voto, la responsabilità del fallimento della relazione, la bocciatura ad un esame, un errore sul lavoro.

Anche in questo caso vi è una concezione distorta del sé. Si cade nel vittimismo, evitando così di riconoscere le responsabilità personali nel mancato raggiungimento dell’obiettivo. 

I sogni possono essere più o meno grandi, più o meno realizzabili ma sono come il sale per le pietanze, danno sapore alla vita. Non c’è nulla di male ad avere di tanto in tanto la testa per aria, l’importante è mantenere i piedi per terra altrimenti la fantasia può diventare follia.

Orlando perde il senno quando scopre che Angelica ha sposato Medoro e diviene folle fino a quando l’amico Astolfo non lo riporta con i piedi per terra, andando fin sulla luna a riprendere il suo intelletto. E, quando il conte torna in sé e si rende conto di quanto superficiale fosse la dama che aveva idealizzato, è pronto per un nuovo obiettivo che, se non sarà l’amore di una donna, sarà la sconfitta dei nemici che minacciano la sua gente.

Ognuno di noi ha un paio di ali ma solo chi sogna impara a volare.

(Jim Morrison)

La vita spesso infrange i nostri sogni ma non uccide la capacità di sognare, al massimo la soffoca temporaneamente. La realtà può essere meno rosea di come l’avevamo immaginata e pianificata ma si può sempre ripartire, ripianificare, rialzarsi e inseguire nuovi sogni. Per ogni fine c’è sempre un nuovo inizio. E un nuovo sogno.

Rita Barbuto

Roba da Genitori FB Youtube

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