LONTANO DAGLI OCCHI, LONTANO DAL CUORE…

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Quando la spinta affermativa del figlio si scontra con le ideologie e i valori del genitore, creando una “terra di mezzo” dove i ruoli non sono ben definiti e nemmeno accettati da entrambe le parti, la distanza fisica può assumere un ruolo di aiuto.

La lontananza può apportare diversi benefici:

  • Diminuisce le tensioni e i conflitti: La quotidianità vissuta a stretto contatto può esacerbare le incomprensioni e i contrasti. La distanza fisica permette di “respirare”, smorzando le cariche emotive e creando lo spazio per una visione più oggettiva della relazione.
  • Favorisce la riflessione: Lontani fisicamente, sia il genitore che il figlio hanno la possibilità di riflettere con maggiore calma e lucidità sulla relazione, sui propri bisogni e sulle dinamiche in gioco.
  • Permette di rivalutare i propri sentimenti: La mancanza fisica può far nascere la nostalgia e la consapevolezza dell’importanza dell’altro nella propria vita. Questo può portare ad un rinnovato apprezzamento e ad un desiderio di riconciliazione.
  • Consente di sviluppare l’autonomia: Nel caso specifico del figlio che va via di casa per studio o lavoro, la lontananza rappresenta un’occasione per sviluppare la propria autonomia e indipendenza. Questo processo di crescita personale può poi rafforzare la relazione con il genitore, basata su un reciproco rispetto e riconoscimento.

Tuttavia, è importante sottolineare che la lontananza da sola non risolve i problemi di fondo.

Affinché la relazione possa migliorare, è necessario un impegno attivo da parte di entrambe le parti.

Ecco alcuni consigli per trarre il massimo beneficio dalla distanza:

  • Mantenere una comunicazione aperta e onesta: Nonostante la lontananza, è importante mantenere una comunicazione regolare e sincera con il genitore. Ciò significa condividere i propri pensieri, sentimenti ed esperienze, ma anche saper ascoltare con attenzione il punto di vista dell’altro.
  • Concentrarsi sugli aspetti positivi della relazione: Invece di soffermarsi sui contrasti, è importante ricordare i momenti felici e le cose che si apprezzano dell’altro. Questo aiuta a mantenere viva la connessione emotiva e a coltivare un sentimento di affetto reciproco.
  • Rispettare i reciproci spazi: La distanza deve essere vissuta come un’opportunità per coltivare la propria individualità e i propri interessi. Non bisogna sentirsi in dovere di riempire ogni vuoto con telefonate o messaggi,ma piuttosto apprezzare il tempo trascorso insieme quando ci si ritrova.
  • Se necessario, richiedere un aiuto professionale: Se le difficoltà relazionali persistono nonostante la distanza, può essere utile richiedere il supporto di un terapeuta. Un professionista socio educativo può aiutare a comprendere le dinamiche alla base del conflitto e a sviluppare, insieme a chi ne fa richiesta, strategie efficaci per migliorare la comunicazione e la relazione.

Nel caso specifico del rapporto genitore-figlio, la lontananza può rappresentare un’occasione per una ridefinizione positiva dei ruoli.

Il figlio, ormai autonomo e indipendente, può assumere un ruolo più paritario nella relazione, basato sul rispetto reciproco e sulla valorizzazione delle differenze.

In definitiva, la lontananza può essere uno strumento prezioso per superare le difficoltà relazionali e costruire legami più sani e appaganti. Tuttavia, è fondamentale utilizzarla in modo consapevole e attivo, con l’obiettivo di comprendere se stessi e l’altro e di trovare un nuovo equilibrio nella relazione.

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