Mani in Arte: Silvia Mosca si racconta

Le mani che lavorano

di Cinzia Trigiani

Tempo di lettura 3 minuti!

Silvia Mosca Maestra d’arte, Consulente familiare, operatrice socio sanitario e tanto, tanto umana.

Silvia ha destato la mia attenzione per la delicatezza dei suoi commenti su RdG e per la sua eleganza. Conosciuta di persona ne ho apprezzato il sorriso. Un sorriso che si apre al mondo con fiducia nonostante tutto. Inspira subito l’abbraccio e lei in quell’abbraccio ci si accoccola volentieri come chi non sa portare maschere.

Ha pubblicato un cuoricino ad uncinetto fatto da lei e per come lo ha presentato e confezionato mi è piaciuto tanto da acquistarlo per regalarlo alla mia famiglia per il giorno di San Valentino, come un piccolo simbolo del bene che può circolare.

Mi è venuto poi spontaneo cercare altro di lei e curiosare fra le sue attività ed ho scoperto che era la persona che faceva al caso mio!

Ho voluto dedicare questo mese di febbraio alle “mani che lavorano” per porre l’attenzione sul fare e come quel fare aiuti meglio a pensare e tutto insieme ad essere! Complicato eh?

Le ho chiesto di scrivere cosa significa per lei usare le mani e cosa apporta nella sua vita.

Ecco il suo racconto personale

Ho sempre avuto lo sguardo curioso verso le mani che creano, a partire da quelle dei miei genitori,lo sguardo, verso:

• mia nonna sarta, che creava di tutto: camice, coperte e corredi vari,
• mio nonno che con le mani faceva cesti in vimini, scope di saggina,
• mia madre, che passava da impastare pagnotte di pane giganti a fare sagnette a velocità della luce.

Io mi sono sempre chiesta da dove fossi uscita, ribelle e fuori dagli schemi com’ero.

Non amavo fare quelle cose, pur sapendole fare, ma preferivo con le mani fare altro, come:

• toccare, fogli e colori,
• esplorare tecniche nuove
• andare a scorrazzare per campagne in cerca di avventure.

Anche grazie a questo vissuto ho sviluppato:

• l’immaginazione,
• la fantasia,
• la creatività.

Disegnare e dipingere mi facevano stare bene, ma non immaginavo che quell’eredita’ me la sarei portata fino a qui.

Oggi so che creare con le mani mi fa sentire in collegamento con quella parte più intima, bambina, spirituale.

Si connettono al respiro e mi calmo, un respiro buono, il respiro della terra, dell’universo, creare qualcosa dal nulla è magico per me,

posso dire che la ricerca del bello mi salva sempre, lo ha fatto allora e lo fa ancora oggi.

Sono attratta dalle novità, e non dimentico da dove parto, tutto ciò che vedo e mi piace la reinvento, la porto a nuova vita anche oggetti dimenticati, consumati.

Ho sperimentato tantissime tecniche pittoriche e artistiche, anche quelle della mia tradizione come l’uncinetto, il restauro e il cucito.

Mi piace immergermi in quella dimensione, mi fa dimenticare il dolore, l’angoscia, la preoccupazione, la stanchezza, perdo la cognizione dello spazio e del tempo…

Da quando ero bambina sono cambiate molte cose, mi sembra di aver vissuto tante vite, ma l’unica cosa che è rimasta costante è questa, la sensazione dentro di me.

Quando attivo la fantasia,

le mani diventano strumento meditativo e rigenerante, nulla mi dà più soddisfazione, una volta terminato un lavoro che mi piace, sono in uno stato di grazia, sono felice,
è come un desiderio avverato, come una preghiera ascoltata.

Sono Isolata, sono tra me e l’infinito posso avere qualsiasi età, posso avere qualsiasi forma, libero le mani e libero i desideri….

Ecco se sei arrivato a leggere fin qui avrai capito l’effetto nel quale si può stare usando le mani…

Grazie Silvia Mosca

Commossa vi lascio al vostro sentire..

Cinzia Trigiani Consulente Familiare – Esperta in Consulenza On Line –

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