La prova costume: un tormentone preso alla leggera che condiziona fortemente adulti e ragazzi!
Quali sono gli effetti “indesiderati” che si nascondono dietro “la prova costume” posta in modo così innocente e quasi divertente?
- “Oddio! La prova costume!”
Sembrerà una frase banale ed innocua, spesso condivisa fra amiche in tono scherzoso magari mangiando un gelato, ma di scherzoso, forse, c’è molto poco o niente!
Anzi…un argomento spinosissimo e pieno di insidie!
Ogni anno, subito dopo il Natale, assistiamo ad un fenomeno di massa: le buone intenzioni per l’anno che verrà!
Una lista di promesse e buoni propositi per migliorarsi che vede uno dei suoi primi posti occupati dall’ingiunzione:
“superare la prova costume per essere pronti per l’estate!”
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Tutto comincia a Natale… 😉
Le feste natalizie sono abbinate a gingles nostalgici e commoventi, delizie profumate ed allo shopping per i regali (Incubo o sogno? decidete voi).
Le strade sono illuminate a festa e le riunioni di famiglia, intorno ad un tavolo, avvengono fra pranzi faraonici e cene opulente a cui fanno seguito giochi da tavolo estremamente sedentari.
Abbuffate che terminano con panettoni goduriosi e dolcetti regionali!
Immancabile a tavola l’argomento “dieta”, oggi anche fra gli uomini e fra i bambini!!
Mentre si cerca di sopravvivere agli attacchi della nonna con i suoi fritti tipici della tradizione, preceduti da aperitivi in attesa che ci siano tutti, antipasti e primi vari fra: lasagne, gnocchi al sugo e tagliolini. Ecco, mentre forse si è sopravvissuti e sembra che il tavolo stia riposando…
Arrivano i secondi: polpettoni, torte rustiche, cosciotti al forno, spigole e brodetti per chi ama il pesce e contorni di patate, piselli ed insalate per stare anche leggeri!
Solo per essere sicuri che ci sia tutto, si potrebbe vedere una parmigiana spuntare da fuori campo e a gamba tesa smarcare tutti e fare goal!
Ovviamente: la frutta fa bene, ha le vitamine!!
Si sopravvive a tutto questo, spesso, con amari, digestivi e rimedi della nonna e mentre sei “appitonato” (voce del verbo appitonarsi da intendere pensando allo stato di sazietà successivo ad un pasto abbondante che rende il pitone inerme) si tende a fare una promessa a se stessi:
“Dopo Natale mi rimetto a dieta!”, “dopo le feste niente più trasgressioni, regime stretto e mi preparo, high!… per la prova costume!” od ancora “…prometto che non mangerò mai più!”.
Tra gennaio e febbraio, infatti, aumenta la vendita delle insalate!!! Scherzo, cominciano a fioccare gli abbonamenti alle palestre e le prenotazioni presso nutrizionisti e dietologi.
I centri benessere vengono assaliti da richieste d’aiuto urgenti e gli scaffali delle farmacie si popolano di creme anticellulite, bloccanti per i carboidrati e per i grassi, tisane per sgonfiare la pancia e miracoli last-minute!
I corrieri corrono a portare attrezzi, super performanti e pubblicizzati ovunque, per l’attività sportiva da fare in casa o in ufficio! Così anche i pigri, come me, non avranno scuse!
In TV e sui social impazzano sponsor di rimedi miracolosi e pozioni magiche per ritornare in forma!
Un treno lungo e fatto di vagoni con soluzioni diverse che ci invitano a salire per arrivare verso l’unica direzione possibile:
in forma per la prova costume.
- COME DEVI ESSERE PER SUPERARE LA PROVA COSTUME?
Magri e scolpiti al punto giusto. Niente rotolini, pance o braccia a pipistrello. Ne troppo magri né troppo grassi. Glutei alti, seni che entrino in coppe di champagne e tartarughe con bicipiti e quadricipiti scolpiti.
Leggi cosa scrive sul corpo la nostra Pomme
I costumi si striminziscono e non ha importanza la taglia!
Non c’entra se il costume ti entra, non è quello l’importante!
La prova costume non la fai nel camerino di un negozio con la commessa e tua sorella che ti dicono che stai bene, una perché desidera vendere e l’altra perché ti vuole bene!
No, no, no…la prova costume puoi superarla solo se sei in forma come i modelli proposti dai media.
Se trovi il costume della tua taglia ma lo specchio non ti rimanda un’immagine fac-simile a quella della modella o del modello che lo sponsorizza, dove vai?!
Un fenomeno che vede coinvolti anche i maschietti!
Infatti anche loro sono tormentati dalla prova costume e ricorrono a ore di sala pesi, corsette mattutine, cerette, massaggi e beveroni proteici!
Tutto questo per rispondere in modo “appropriato” alla tanto temuta “prova costume” che arriverà a giugno quando ci si dovrà spogliare in spiaggia ed in piscina:
- Senza peli,
- senza grassi
- possibilmente già abbronzati!!!
“Un conto è mettersi in forma per stare bene!
Un altro è farlo per corrispondere ad un canone di bellezza deciso… da chi?!”
Molti, fra uomini e donne, si sottopongono a tentativi di “remise en forme” al suon del ritmo battente dei media, dei social e dei giornali che, come dicevo, già da gennaio propongono luoghi di vacanza da prenotare con sconti fantastici e diete dimagranti miracolose per essere adatti all’esposizione!
Tam, Tam, Tam e ci si trova circondati da proposte di luoghi affascinanti e corpi da scolpire… a suon di digiuni e beveroni!
“In poche parole ci viene detto:
DOVE andare e con quale CORPO”
Come rispondete a questo invito?
Attenzione! Non viene detto come un ordine o un suggerimento, ci mancherebbe!!!
Piuttosto come un aiuto “dell’amico” o “dell’amica” che, sussurra in gran segreto, la “RISPOSTA” al nostro bisogno di andare in vacanza con il corpo giusto!
Un “Lucignolo” che incontriamo in ogni schermo e su molte pareti della città che ci suggerisce un “modo di essere vincente” per essere qualcuno in questa società?
Dall’offerta genuina di prodotti buoni e belli si è passati ad un implicito patto per il quale se non compri quel prodotto e non hai quel corpo non sei alla Moda! Non sei “Ok”, sei un pò sfigato… non sei uguale agli altri, non sei omologato…
Ma siamo sicuri che sia questo il nostro bisogno? Siamo veramente noi che facciamo la domanda?
Apparentemente si.
Ma non sempre è così. Premesso che molti scelgono gli articoli per il piacere estetico, c’è da dire che:
“Più spesso si tratta di un “condizionamento mentale”.
Siamo talmemente circondati da modelli e proposte di corpi perfetti che dall’ ammirazione dell’oggetto proposto passiamo al “devo essere anche io così, altrimenti non vado per niente bene!”
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In che modo ci facciamo condizionare?
La spinta benevola ad occuparci del proprio corpo è cosa “buona e giusta”.
“Il corpo è parte della persona e va ascoltato. Indubbiamente seguire una vita salutare fatta di una buona alimentazione, un pò di attività fisica e passare del tempo all’aperto può fare solo bene e produrre effetti benefici e virtuosissimi.”
L’orientamento al benessere, però, può essere compromesso da una Scia Tossica…
La sovraesposizione, il bombardamento mediatico fatto per indurre a “stare bene” offrendoti, modelli unici e canoni di corpi precisi, può creare disagi importanti!
Il potere dei media e delle pubblicità nel far sognare è immenso e in un bell’articolo, Ivana, ci parla di come si sperava di innamorarsi mangiando un gelato dal cuore di panna!!
I sogni sono belli e vanno guardati per crescere. Quando il sogno diventa un vincolo per la realtà, forse ci dobbiamo fare qualche domanda…
Tornando a come ci percepiamo…
Le nuove generazioni lo sanno, ma lo sa anche chi come me è più datato…
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La prova costume non serve a farci essere normali?
“NO!
La normalità è fatta di una legittima e plurale diversità!”
I media e la pubblicità, definita come “l’anima del commercio”, pare facciano finta di non sentire… solo in pochi muovono passi da bradipo nel mondo della legittima diversità dei corpi.
Così nel mondo della realtà può succedere che nell’idea comune si generi:
“un canone di BELLEZZA IMPERATIVO!”
che permette, anche involontariamente, di pensare che se non corrispondi a quel modello non vai bene!
Inoltre:
“Se non sei come devi essere, puoi essere beffeggiato, deriso, compatito!”
L’opinione condivisa che il canone proposto sia l’unico corpo possibile, spesso, viene interpretata male e genera giudizi offensivi impliciti od espliciti, come?
Giudicando male chi è fuori dal canone di quel momento. Molti si sentono liberi di esprimere il loro giudizio “tout court” senza rispetto e senza preoccuparsi delle conseguenze.
Questo è il ligthmotiv sociale che accompagna lo sguardo di molti su tutte le diversità e che altrettante persone stanno cercando di combattere in modo attivo.
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Ecco un nome per questo fenomeno tossico: Body Shaming!
L’imperativo subdolo e potente del “modello perfetto” per superare la prova costume, scatena l’inadeguatezza di molti.
Oggi discriminare chi non corrisponde all’ideale imposto dalle “immagini di copertina” ha il suo nome: Body Shaming.
Il Body Shaming è un fenomeno dato dalla somma delle vessazioni attive prodotte dall’opinione comune di chi non accetta la diversità dai modelli proposti e vincenti.
Improperi, insulti e richiami lontanissimi dal concetto dell’essere civili, vengono profusi sia di persona ed ancor di più sui social!
Molti sono gli adolescenti ed i giovani adulti, sia maschi che femmine, che sono messi a dura prova da questi insulti.
Quand’anche non li sentano esplicitati su se stessi, sanno già che i loro corpi non vanno bene.
“Da qui fenomeni gravi come la bulimia, l’anoressia, l’autolesionismo e ritiro sociale!”
Attenzione, prendere in giro ed offendere chi è “diverso” dal modello IMPOSTO è sempre accaduto.
Oggi si parla di Body Shaming eppure ricordo che, seppure non aveva questo nome, negli anni ’80 quando ero ragazzina, i miei “rotolini” non solo non erano ben visti ma erano anche oggetto di scherno quotidiano!!
Anche oggi accadono queste cose, ne sanno qualcosa i ragazzi.
Non pensiamo solo agli adolescenti.
Gli scenari più imbarazzanti partono già dalla primaria quando, nei gruppi sociali, vengono banditi a priori:
- la ciccia,
- la troppa magrezza,
- gli apparecchi dentali,
- gli occhiali, le orecchie a sventola,
- la timidezza,
- l’incertezza verbale e le pance sblusate!
- l’effeminatezza nei maschietti o la mascolinità nelle femminucce
- chi ha da aggiungere, aggiunga…
É come se si trattasse di una “traccia culturale” passata dal DNA!
Molti ragazzini non sanno perché ma sanno che il “diverso dai molti” non va bene, che la maggioranza fa la normalità. Mi direte, così presto? SI.
Per non parlare di abbigliamento e tecnologie all’avanguardia, senza delle quali non sei nessuno.
C’è anche l’autocondizionamento da sovraesposizione che fa danni pesanti.
Puoi maturare dentro di te l’idea di non andare bene anche se non ti viene detto esplicitamente, semplicemente confrontandoti con i modelli accettati e premiati.
“Alla vista di “corpi perfetti, seducenti e felici!” molti sentono, percepiscono e pensano che il proprio corpo sia motivo di disagio fisico, emotivo e mentale.”
Qui parliamo di autostima che cade miserabilmente!!!!!
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Per fortuna non tutti sono condizionati
Come dicevo poc’anzi, l’opinione pubblica di molti, da diversi decenni, sta provando a combattere questo condizionamento attraverso la denuncia.
La sofferenza generata in chi non corrisponde ai modelli proposti e che per questo viene vessato impunemente sia in presenza che sulla rete, oggi, può essere denunciato come BODY SHAMING . Incredibile immaginare che si perpetra persino in famiglia, in modo inconsapevole e benevolo, ma accade!
Per anni, da ragazza, ho ridotto il numero delle visite alla mia nonna.
Puntualmente, dopo avermi accolta con un sorriso che la illuminava, seguiva uno sguardo triste prima della frase “Cinzia, a nonna, ti sei ingrassata di nuovo…”.
Non ne potevo più… ovunque il mio corpo cicciottello precedeva la mia personalità!
Fra i vessati e gli attivisti contro il Body shaming, ci sono anche persone dello spettacolo.
Alcune di esse, infatti, accettano la sfida del cambiamento di opinione partecipando in modo attivo a campagne di promozione ed educazione sull’argomento.
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Le nuove generazioni e la Body Positivity!
Le nuova generazioni definite più liquide e meno discriminanti, hanno il merito di promuovere un’attenzione molto forte a questo genere di discriminazione del corpo che genera problemi seri!
Molti fra giovani e meno giovani si stanno coalizzando per promuovere una mentalità inclusiva attraverso la Body Positivity!!
Un vero e proprio movimento sociale verso l’accettazione del corpo così com’è!
Finalmente qualcosa di buono sta accadendo!
Seppure molti giovani sono condizionati dai modelli di corpi perfetti secondo canoni specifici… É durissima destrutturare i modelli, i cliché…richiede decenni di rivoluzioni!
In questa carrellata storica tratta dai racconti delle mie nonne, dai miei genitori e dalle persone delle diverse generazioni, dalla mia esperienza e dall’ascolto dei ragazzi e dei genitori che seguo studio ed in consultorio…
…viene fuori che i canoni indicativi di bellezza sono sempre esistiti, che hanno avuto spazio e condizionamenti diversi e che la trasformazione della percezione del corpo nudo è cambiata e continua a cambiare.
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Concludendo: per la prova costume promuoviamoci da soli!!!
Nella mia piccola escursione sono partita dai primi del Novecento, quando il corpo nudo era preservato e custodito dagli sguardi, quando regnava l’idea esclusiva del significato sensuale della nudità.
A questo è seguito il tentativo liberazione, del corpo nudo, dalla esclusiva sensualità…É stato spogliato non solo dai vestiti ma anche dai tabù.
Abbiamo visto una “libertà” guadagnata ma che si è giocata la possibilità di lasciare al corpo la sua forma originale, in che modo?
Vedendo imposte le forme anche sottoforma numerica, i famosi “90-60-90” che definivano un unico canone di bellezza e sfruttavano la nudità sensuale per utilizzarla come “aggancio” per aumentare le vendite di molti prodotti.
Il modello poi ha chiesto misure più magre, leggere, eleganti ed abbiamo assistito a passerelle abitate da fantasmi smunti e seri, simil-seducenti.
Per fortuna sono seguite denunce importanti ma non ne siamo ancora fuori…
Sono arrivati al riconoscimento i modelli “curvy” a cui è stata data una nicchia…appunto nicchia!
Se ci fosse una vera inclusione, in passerella e sui social ci sarebbero modelli misti, diciamo umani, non misurati! Lo considero un inizio!
Oggi c’è una spinta, fra i più coraggiosi, per ritrovare il significato positivo e naturale del corpo e della sua nudità libera da apposizioni ulteriori e funzionali ad altri scopi: siano esse la sensualità, il concetto di bellezza canonica o quello di attrarre l’attenzione di un maschile e femminile per sponsorizzare una vendita.
La cosa più importante è che oggi finalmente, stiamo dando voce a quanto fa male imporre un modello corporeo di cui non si ha ne il merito ne la colpa. Dare voce a questo diritto di essere come si è, è il vero passo evolutivo è la vera PROVA SUPERATA!
Cinzia Trigiani – Consulente Familiare®
Last modified: 21 Luglio 2022